domenica 13 gennaio 2013

IL LIBRO È UN PERFETTO COMPAGNO DI GIOCHI


La vera protagoniosta dei libri di Hervé Tullet è l’immaginazione che, come ogni eroina che si rispetti, è accompagnata da baldi aiutanti, i suoi sono le forme e i colori. Le prime animano il libro, invitando i bambini a considerarlo un oggetto da scoprire e di cui fare esperienza, i secondi invece, con le loro tinte accese e divertenti lo rendono un perfetto compagno di gioco-lettura. 


Gioco di scultura, Electa Kids 2012
Ed è proprio questo che accade “sfogliando” Gioco di scultura (Electa Kids, 2012) l’ultima opera di Hervé Tullet, il re dei libri prescolari: i piccoli lettori leggono giocando e riconoscono nel libro un perfetto alleato.
L’unica storia raccontata è quella che forme e colori lasciano immaginare. La scultura diventa un gioco da ragazzi e assume un fascino speciale, stimolando l’esuberante creatività dei bambini. Estraendo e inserendo le varie tessere contenute nel libro, tutte diverse fra loro per colore e forma, i piccoli lettori-artisti daranno libero sfogo alla loro inventiva, diventando progettisti per un giorno e utilizzando il volume come punto di partenza per la costruzione della loro “scultura”. 

Matite, stuzzicadenti, tappi di plastica o di sughero, qualunque materia o oggetto potrà essere utilizzato per arricchire l’opera finale, da esporre poi orgogliosamente a casa o a scuola.

 Età di lettura: da 3 anni.




Hervé Tullet
Hervé Tullet nasce in Normandia nel 1958. Dopo aver studiato arti plastiche e arti decorative ha lavorato per dieci anni come art director. La sua prima pubblicazione risale al 1990 e quattro anni dopo, la Seuil Jeunesse ha pubblicato la sua prima opera per bambini: Comment Papa a rencontré Maman. Come papà ha incontrato mamma è stato pubblicato in Italia da Salani nel 2004 
                                             nella collana illustrati.

http://www.herve-tullet.com/

lunedì 17 dicembre 2012

LA FANTASIA CHE ARREDA LE CAMERETTE


Nelle camerette dei bambini tutto è possibile: un albero può essere un appendiabiti, degli strani esserini possono sostenere le mensole di una libreria, un dodo può diventare un dondolo e un tappeto può volare. 

Me Too collection by Magis
Non sono necessarie strane formule magiche da recitare ad alta voce o riti misteriosi da onorare, basta una sbirciatina al catalogo Me Too e l’incanto è a portata di mano. Figlia di Magis, marchio di design per adulti, Me Too è una linea di mobili ideata per colorare e arredare gli spazi dei più piccoli. Già dal nome afferma la volontà dei bambini di esserci, Me Too significa infatti “Anch'io”. Anche io ho la mia sedia, la mia casa, la mia foresta incantata. Ma con le qualità del design dei grandi. Studio dei materiali, delle forme, attenzione ai colori e all'ergonomia. Traspare da questi oggetti una ricerca che contempla anche aspetti pedagogici, sviluppati con il sostegno di esperti come Edward Melhuish, professore di Human Development all'Università di Londra, e tradotti in progetto da grandi nomi del design internazionale.


Paradise Tree, appendiabiti
Paradise Tree è un appendiabiti colorato e funzionale. Creato nel 2009 dal designer finlandese Oiva Toikka, è interamente realizzato in polietilene coprente. Paradise Tree è il complemento di arredo che mette d’accordo mamme, papà e bambini: tanti ganci per mettere in ordine cappottini, felpe e sciarpine ma anche tanti colori e tante forme divertenti per scatenare la fantasia dei piccoli “padroni della cameretta”. Ogni ramo di Paradise Tree infatti, ha forma e colori diversi, dalle rosse zampette degli uccellini alle verdi foglie degli alberi, passando anche per un gattino blu! Verrebbe quasi voglia di arrampicarsi!


Ladrillos, libreria
In ogni cameretta che si rispetti deve esserci una super libreria adatta a custodire le tantissime storie nararte dagli amici di carta. Ecco perché il valenciano Javier Mariscal ha pensato Ladrillos, la libreria componibile che si regge su mattoni incantati. Ladrillos, che in spagnolo significa appunto “mattoni”, si compone di scaffalature e sei differenti mattoni-reggimensola, disponibili in tanti colori e due altezze diverse. I mattoni sembrano personaggi usciti da un cartone animato, divertenti e colorati, hanno occhi, naso e bocca, quali migliori guardiani dei propri libri?


Flying Carpet, piattaforma oscillante
Il tappeto volante di Aladdin e Jasmine atterra nel mondo reale grazie al comandante-designer Eero Aarnio, ed è pronto a far volare bambini curiosi e coraggiosi verso luoghi misteriosi! Flying Carpet è una piattaforma con movimento oscillatorio circolare in polietilene, il vivacissimo tappeto è invece in poliammide colorato. Le ali della fantasia saranno sempre a portata di mano, trascinandovi nell’emozionante regno delle storie, l’unico biglietto di cui avete bisogno è la vostra immaginazione!  


Dodo, dondolo
Chi ha detto che i dodo si sono estinti? Eccoli qui! Grazie alla creatività del designer Oiva Tokka gli uccelli delle Mauritius sono tornati alla ribalta. Restii come in natura a spiegare le ali, i Dodo di Mee Too sono infatti dei dondoli cavalcabili, dalle linee morbide e sinuose come i loro  movimenti oscillatori.


 
  www.magismetoo.com




 

domenica 16 dicembre 2012

Lola e io, quando l'amicizia rende felici



Un’amicizia speciale, fatta di piccole cose: le passeggiate nel parco, il grande ippocastano, le polpette di Mario, le gite al mare. E poi il pittore Michelangelo, i ghiaccioli sul naso in montagna, i film di spionaggio. . .  Perché se c’è un’amicizia così, si può anche ricominciare a essere felici. 

Chiara Valentina Segré ci racconta le “due storie” di Lola e io, albo illustrato da Paolo Domeniconi e pubblicato da Camelozampa nell’ottobre 2012.

Com'é nato Lola e Io?

La copertina di Lola e io
La storia di Lola e io è un po’ particolare, anzi in realtà sono due storie intrecciate. 
La prima racconta di come è nata l’idea e la seconda di come è diventata un libro per bambini.

L’idea mi è venuta qualche anno fa: ero, e sono tutt’ora, parte di un forum di scrittura, FIAE (Forum Indipendente Autori Emergenti) nel cui seno era appena nata l’idea di un progetto collettivo: un’antologia di racconti benefica a favore degli animali. Lola e io, che allora aveva un altro titolo, fu scritto per quel progetto. Volevo scrivere un racconto che trasmettesse l’unicità e la profondità del rapporto che può instaurarsi tra un essere umano e il suo cane, un’amicizia che può davvero illuminare la vita. E nel caso di Lola e io, in cui entrambe le protagoniste, la ragazzina e il suo cane, sono speciali (ma non dirò in che senso per non rovinare la sorpresa) questo rapporto è ancora più coinvolgente.

In realtà nel progetto di FIAE fu poi inserito un altro racconto e Lola e io rimase per un po’ nel cassetto. Come ha fatto quindi a diventare un albo illustrato?

Questa è la seconda parte della storia. Era la fine del 2010 e avevo appena pubblicato il mio primo libro per bambini (Gedeone, Edizioni Il Gioco di Leggere) e l’editore mi aveva chiesto in visione altri testi. Avevo solo racconti per adulti, ma lui volle leggerli lo stesso e Lola e io lo colpì al punto che mi chiese di renderlo per bambini. All’inizio ero titubante all’idea di trasformare un testo per adulti in uno per bambini ma spinta dalle sue parole di incoraggiamento, lo feci. Alla fine, per motivi personali, Il Gioco di Leggere decise a malincuore di non pubblicarlo, ma Lola e io ormai era nato e così mi misi alla ricerca di un altro editore. Camelozampa si innamorò del testo, propose a un grande illustratore, Paolo Domeniconi, di dare vita alle mie parole e come si dice, il resto è storia. Lola e io è uscito il 19 ottobre 2012.

Hai detto che le protagoniste di Lola e io sono un po’ "speciali": senza svelare nulla, puoi dirci come hai fatto a immedesimarti e a dar loro voce?

Un'illustrazione del libro
È la sfida che attende lo scrittore ogni volta che si cimenta con una storia: dar voce in maniera credibile a personaggi che sono anche molto diversi da lui (o lei). È la parte di più divertente di questo mestiere, perché ti permette di “vivere più vite”. Il segreto, secondo me, è osservare sempre con mente aperta tutto ciò che ci circonda, ascoltare punti di vista diversi senza pregiudizi e con umiltà. Per scrivere bisogna essere un po’ psicologi e un po’ osservatori, con una buona dose di creatività e originalità. Ma non c’è una ricetta univoca, per fortuna; è così che ci sono sempre storie nuove, perché ogni scrittore si immedesima nelle situazioni in modi sempre diversi.

Hai avuto difficoltà nella stesura?

Per la prima stesura, la versione per adulti, una volta messa a fuoco l’idea non ho avuto particolari difficoltà. I “grattacapi” sono venuti quando ho dovuto “convertire” la mia storia in modo che fosse adatta a un pubblico di bambini. Sembrava facile, dopotutto la storia era già scritta, ma il problema era proprio quello. Lola e io era nata e si era sviluppata con un filo conduttore e delle immagini fatte apposta per la mente di un lettore adulto, e non riuscivo a sbloccarmi da quella visione.
L’unico modo, alla fine, per superare l’empasse è stato tenere solo lo scheletro nudo e crudo della storia e per il resto riscriverla da zero, questa volta tenendo bene a mente il nuovo lettore di riferimento. Ed è stata la scelta vincente.

Che messaggio vorresti arrivasse ai tuoi lettori?

Io credo che un buon libro non sia quello che a tutti i costi si sforzi di trasmettere uno specifico messaggio, o una morale, perché quasi inevitabilmente si va a cadere nella “retorica” e 
nell’“artificioso”.
Mi auguro che Lola e io susciti emozioni positive, che stimolino il lettore alla riflessione, qualunque sia il senso che ognuno vorrà dare alla storia.

Hai trattato il tema dell'amicizia tra uomo e animale, secondo te cosa la rende speciale?

Un'altra illustrazione 
Io sono nata e cresciuta in città, e in appartamento non ho mai avuto cani ma ho sempre amato gli animali. Ho avuto tre gatti, a cui ho voluto bene come a veri e propri membri della famiglia. Tuttavia per me è difficile rispondere a questa domanda senza cadere nella banalità. Spero di aver risposto attraverso la narrazione in Lola e io, che è poi un insieme di piccoli, grandi momenti di vita quotidiana condivisa con l’amico e compagno a quattro zampe. Credo che sia questo il segreto del rapporto con un amico “peloso”: una quotidianità che non diventa mai scontata, perché gli animali hanno la capacità innata di vivere ogni istante con noi come se fosse sempre il più speciale della loro (e della nostra) vita.


J.D.Salinger ne Il giovane Holden ha scritto: " Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira ". 
A chi vorresti telefonare tu?

Devo dire che ho la fortuna di essere amica di qualche scrittore (anzi, scrittrice) che, sono sicura, un giorno sarà famosa e a cui potrò telefonare J

Ma per citare scrittori già affermati al momento, poiché la lista sarebbe piuttosto lunga, nomino solo quegli scrittori i cui libri non solo mi sono piaciuti e mi hanno emozionato, ma mi hanno segnato in profondità e, mi spingo a dire, hanno influenzato la mia crescita personale.

Ai primi posti ci sono, ovviamente, scrittori per bambini e ragazzi. La prima è senza dubbio JK Rowling. Di lei amo molto lo stile narrativo e la costruzione di intrecci e personaggi, soprattutto la grande umanità e lo spessore che riesce a infondergli. E non mi riferisco solo alla saga di Harry Potter, di cui sono una grande fan, ma anche al suo recente esordio nel mondo della narrativa per adulti col romanzo di critica sociale The Casual Vacancy.

Seguono a ruota Philip Pullman (la sua trilogia Queste Oscure Materie è stata una delle letture che più ha influenzato la mia adolescenza) e due italiani, Bruno Tognolini (che ha precorso i tempi dei giochi di ruolo in Lilim del tramonto) e Silvana de Mari (consiglio davvero quel piccolo gioiello che è Il gatto dagli occhi d’oro).

E se poi mi avanzasse credito sul cellulare (si sa, le telefonate internazionali costano care), telefonerei anche a Jostein Gaarder: indimenticabili Il mondo di Sofia (che mi ha salvato in tutte le interrogazioni di filosofia al liceo) e Maya, che considero IL libro che più ha influenzato il mio modo di percepire il mondo e la realtà.

Con il patrocinio morale della Scuola nazionale cani guida per ciechi, Regione Toscana.
Nelle migliori librerie. Età di lettura: da 6 anni



Chiara Valentina Segré
Chiara Valentina Segré è nata trent'anni fa all'ombra della Madonnina. Biologa e ricercatrice, lavora in laboratorio per scoprire i segreti della vita delle cellule e aiutare la ricerca contro il cancro. Considera la scienza una storia fantastica da narrare, ed è anche divulgatrice scientifica. Fin da piccola inventava e raccontava storie per i compagni di scuola, e sognava di diventare scrittrice. Il suo primo libro, l'albo illustrato Gedeone (Edizioni Il Gioco di Leggere), è uscito nel 2010. Nel 2011 ha partecipato alle antologie benefiche Potterologia: dieci as-saggi dell'universo di JK Rowling (Camelozampa) e Code di Stampa (Edizioni la Gru). Nel 2012 è uscito Lola e io, illustrato da Paolo Domeniconi (Camelozampa).
Adora i gatti, i fuochi d'artificio e la crostata di mirtilli.