Chi sono



Eccomi!
Sono nata a Milano il 30 gennaio 1986, era un giovedì e i fiocchi di neve cadevano soffici e veloci.

Da piccola ero una ribelle, una bambina con la risposta sempre pronta, un bel po' di domande da fare e il cassetto della fantasia sempre socchiuso, tant'è che la mia prima telecamera è stata una scatola delle scarpe e il mio microfono una pigna "spelacchiata". Nell'istante in cui tesi il  "pigna-fono" a mia madre e le chiesi: "Allora signora mamma, com'è andato il suo viaggio in metropolitana?", fu chiaro chi sarei voluta diventare da grande: una vivace giornalista.

Dopo la laurea triennale in Psicologia della Comunicazione, ho deciso di iscrivermi al biennio specialistico in Editoria e Comunicazione Professionale all'Università di Pavia. I due anni più belli e stancanti della mia carriera universitaria, conclusasi nel dicembre 2011 con un’appassionante tesi intitolata Dateci dei libri, dateci delle ali. Il libro e la lettura nella cultura giovanile contemporanea.

Ho scritto per tre anni per L'Altra Sesto un free press di Sesto San Giovanni (la città in cui vivo) ora in stand by per carenza di fondi. Mi occupavo un po' di tutto, dalla cronaca all'attualità passando per qualche servizio sui giovani. Le rubriche che più adoravo pensare e "difendere" erano quelle dedicate all'informazione per i piccoli cittadini.

Il periodo più bello dell’anno per me era l’estate e non per il calore del sole e le giornate più lunghe, ma soprattutto perché giugno e luglio erano i mesi che trascorrevo in compagnia di bambini dai 3 ai 5 anni, di quei piccoli cittadini che “informavo” durante l’anno. Le  giornate erano piene e divertenti: giochi, storie, animazioni e disegni scandivano il nostro tempo insieme. Ci sedevamo in cerchio, per terra, chi a gambe incrociate, chi distese e insieme ci avventuravamo nel mondo delle storie più strane. I momenti più divertenti erano quelli in cui loro stessi "animavano" la storia che raccontavo, se la mia era una "grassa risata" la loro era "grassa grassa", se il mio spavento era "spaventosissimo" il loro lo era ancora di più. Ed è in quei momenti che il cosa sarei voluta diventare ha incontrato il chi: una vivace giornalista per soggetti di piccolo e medio formato, per i bambini e il loro mondo.

Attualmente lavoro come addetta stampa in un'agenzia di comunicazione e il mio lavoro mi piace. Mi piacerebbe ancor di più se la mia comunicazione fosse rivolta ai bambini, a quei piccoli e medi interlocutori curiosi del mondo reale ed esploratori del mondo della fantasia. È per questo che il pentolone delle idee di libri e altri pasticci ha iniziato e continua a borbottare …









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